sabato 11 gennaio 2014

Alfa e omega, tutte le cose hanno un inizio e una fine...



mio nonno , anni fa, sposatosi si era innamorato di alassio, il suo lavoro lo aveva portato dopo la prima grande guerra a lavorare in una cucina di pensione vicino alla stazione ferroviaria. Il passaggio dei turisti lo aveva fatto crescere anche con il pesce, lui che piemontese considerava tabù.

Passarono alcuni anni e divenne proprietario e con il tempo padre di due figli che si ritrovà in pensione ad aiutarlo. Il più giovane , silvio, nei viaggi per la laurea conobbe in treno una perinaldese, Fiorita, di nome e di fatto che sposò e appassionò al lavoro di famiglia.

strade e percorsi si succedevano e cambiavano spesso per progredire ed inventare una cucina che fosse di territorio ma diversa: provenza, basso piemonte, entroterra...insomma tanti profumi e sapori che uscissero dagli schemi e soprattutto tanta ricerca anche nei vini. Silvio divenne tra I primi sommelier italiani, fece conoscere prima il rossese a persone che lo aiutarono a crescere come gino veronelli e franco tommaso marchi e dopo contribuì alla crescita del pigato....intanto divenne padre e con fiorita diedero al figliolo massimo la passione e opportunità di pensare al ristorante in maniera differente.

Gli anni passano e di acqua sotto I ponti ne scorrerà tanta. I caratteri dei tre non sono facili e l'ultimo arrivato è veramente diverso da tutti gli altri: poco propenso alle critiche, orgoglioso, per niente accondiscendente, poco ruffiano, poco espansivo, contraddittorio e polemico.

Il palma cresce e diventa un punto di riferimento per molti gourmet....ma il carattere fa entrare in collisione massimo con I maggiori gastronomi nazionali e passa poco tempo che si trova da solo contro tutti con anche I suoi vecchi amici a girargli le spalle....il caso vuole che arrivi una dolce ragazza a calmarlo e sposarlo e finalmente a riportarlo sulla terra. Marina si dimostrerà in gamba sia come moglie, nuora e cameriera. Il quartetto si ricompatta e riparte, la parola d'ordine è personalità, creatività e passione. Piano piano si riprende a scalare la vetta ma le vecchie ruggini sono difficili da levare. Passa ancora qualche anno e il lavoro diminuisce per la crisi che attanaglia l'europa. Un amico romano di massimo lo spinge a un passo estremo....deve solo capire se prendere o lasciare..

qualche anno addietro aveva già rifiutato torino e milano, poi la costa azzurra ora sicuramente lo farà . Invece no, si arma di coraggio e finalmente sceglie. Vuole riproporsi, rigenerarsi tornare a respirare ossigeno che la sua zona gli vietava o quanto meno non forniva....voleva delle sfide, sentirsi vivo, casa sua stava diventando una gabbia e le sbarre erano gli abitanti del suo paese e quei turisti che gastronomicamente parlando sono rimasti al fritto misto e all'arneis....

ora si volta pagina e a chi chiederà del Palma la risposta sarà: il palma non è morto, nè chiuso, il palma siamo noi, famiglia viglietti in ogni posto dove andiamo , non sono quelle quattro mura che ci hanno ospitato e riparato per tutti questi anni ma sono il nostro cuore, le nostre passioni e I nostri caratteri che ci seguiranno sempre e permetteranno di essere sempre coerenti con noi verso gli altri.