sabato 5 luglio 2014

spes

Due fessure strette quasi ad allontanare la luce, le labbra che si toccano appena a sussurare parole che prima ti colpiscono e poi ti spiazzano. Cerca le sigarette che non sono piu'quelle dei pacchetti ma mozziconi, non ha odore di sudore ma di sconfitta.i vestiti con la piega ma dismessi testimoniano un regalo da pacco di raccolta, le scarpe sul classico con qualche problema e rigorosamente senza calze.l'hai incontrato li' nella sala d'aspetto della stazione di Genova mentre il tuo treno ritardava, te lo ricordavi diverso, nella sua divisa da cameriere e con lo sguardo fiero di marito e padre di famiglia. La sua storia rimane racconto e ti porta a conoscere sconfitte e stati d'animo che mai avresti voluto ascoltare. Gli chedi se vuole fare colazione con te ma declina l'invito facendoti credere di averla appena fatta per non approfittare e crearti imbarazzo. Intelligente, fiero, il suo sguardo da sconfitto ti intristisce. Due parole e vedi un riflesso nei suoi occhi.....speranza. la voglia di riprovarci anche se non hai piu' vicino chi credeva in te anche se tua figlia si vergogna a vederti e tua moglie non vive storie a cui ti nel tempo ti eri abituato. Prospettive, poche. Sempre in giro tra patronati e sale d'aspetto per poter nutrire e riposare la tua voglia di rivalsa. Il mio treno arriva, lo abbraccio e gli chiedo se vuole soldi o altro...mi sorride , mi da la mano e mi dice che vedermi e parlare con lui e' stato quello di cui aveva bisogno. Cerco di lasciargli il numero del cellulare ma guardandomi mi da una pacca su una spalla e mi sussurra "grazie, non mi serve, ti ho visto, ora vai che perdi il treno e salutami tutti". Salgo sul treno, lo guardo andare via...il finestrino sembra appannato, provo a pulirlo ma mi accorgo che i miei occhi sono stanchi e umidi.