giovedì 8 maggio 2025

 CRISI DI MEZZA ETA' ?


Il tempo passa e si porta via pezzi di me come il vento trasporta le foglie che cadono ormai gialle dai rami che le hanno ospitate per anni.

oggi mi sento una foglia.

il vento mi ha preso e mi fa cadere verso la terra; giro, fluttuo nell'aria e gli occhi mi mostrano immagini che vivo da spettatore del mio percorso in questi ultimi anni.

persone con cui ho condiviso momenti, che mi hanno quasi emozionato nel credere alle mie idee, le stesse che in momenti diversi hanno mostrato un'altra faccia, quella vera sotto la maschera. 

che dire, cosa pensare?

dal creare un'idea particolare con persone che mi hanno aiutato a costruirla, credendoci e soprattutto annaffiandola giorno dopo giorno vedendola prendere forma, vita, arrivare a svegliarsi per gelosie e altre menzogne,  trovarsi fuori dalla porta con i bagagli fatti e le promesse non mantenute.

aspettare un'altra occasione, vedere una famiglia che voleva riportare alla luce o far risorgere la fama perduta negli anni passati, entrare in punta di piedi, annusare e convincersi a provare.

 una famiglia che chiede, chiede, ma non da.

sprecare tempo per una passione non tua che poco ha a che vedere con te, giovani età arroganti e presuntuose pronte ad entrare in conflitto con esperienza e lavoro che sembra non appartengano più al tuo stato d'animo.

niente jazz, niente improvvisazione, solo routine di solite battute che se appartenevano a barzellette non facevano più neanche sorridere.

altro tempo che passa e non torna più.

continuo a scendere avvitandomi nella corrente, spero in qualche refolo di aria diversa che mi spinga verso l'alto limitando questa agonia.

qualche parola in giro, ma l'età conta, il fisico comincia a dare segni di usura, solo la testa viaggia.

strane leggi governano il mercato e tu ormai appartieni solo ad un passato, così pensano gli altri ma non hanno capito l'anarca che è in te.

 un altro stato, l'isola che non c'è sembra aspettarti,  vuoi ancora un colpo di coda per far capire come è profondo il mare,  che ogni strato ha il suo buio e le sue creature,  avere il tuo ambiente con poche remore che ti seguono fedeli per dare vita ad un nuovo sogno che una foglia che cade non può spegnere.

ad maiora dicevano.......

io ci sono, e ci sarò.

gli altri che continuino a raccontare storie inventate a credersi filosofi giapponesi, oppure a costruire stanze come le tele di Penelope e regalare storie che sanno solo di ragnatela.

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