venerdì 26 ottobre 2012
timidezza:
La ragione spesso ha il sopravvento sulla spontaneità. Ci sentiamo guardati, presi di mira e a volte non siamo mai noi stessi, abbiamo paura di esprimerci. Timidezza, direte voi, oppure una sorta di vergogna dovuta al non voler apparire. Quante volte ci siamo cambiati all’ultimo secondo o abbiamo scelto scarpe e o gadget in maniera mirata per paura di essere giudicati. Lo stesso può capitare davanti ad una stufa, fuochi che marciano e padelle che aspettano…paura di usare e osare ingredienti , voglia di spaccare il mondo che rimane frenata in maniera inibitoria da una frase, una parola o concetto. Poi, davanti ad uno specchio confrontarsi e dirsi di tutto per non avere avuto coraggio…..timidezza in cucina , non esiste. Bisogna affrontare in maniera contraddittoria lo spirito e creare la teoria del contrappunto che in musica e no ha aiutato tanto interpreti con problemi di espressione. Un fuoco deve essere amico non nemico e il poter giocare , che poi si tratta di una forma di espressione , che riporta anche all’infanzia sviluppando questioni che da ludiche si trasformano in concettuali dove tecnica e fantasia si armonizzano a dare vita a giochi di sapori che da spontanei e creativi diventano pratici e gustosi. Tradurre impulsi che caratterialmente vengono distorti e verificarli poi su piatto sono una sfida che ognuno di noi timidi aggressivi affronta quotidianamente cercando di cancellare il tipico rossore da guancia in fiera consapevolezza matura. Difficile come concetto, lo so, purtroppo sono fatto in questa maniera e il mettere sempre tutto in discussione mi aiuta a forzare il blocco che a volte la mente mi costringe a seguire. Ho sempre avuto simpatia per l’anarchia , mi dava senso di libertà e permetteva di trarre dal caos ordine, quell’ordine che diventava utopia, una strana forma mentis…pazzo, direte e penserete…..forse avendo anche ragione ma almeno così si spiega una passata di rape di Caprauna con lumache e granchio e riduzione di Campari….oppure una mousse di caffè servita su di una passata di pomodoro
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buono quel lumache e granchio uno dei miei piatti dell'anno.
RispondiEliminaAspetto sempre che organizzi il pranzo/cena ultra-super-creativo-senza-freni
Sono fisiologicamente allergico alla timidezza, i concetti che esprimi sono praticamente il mio DNA. Li radicalizzo, persino.
RispondiEliminaSenza spregiudicato rispetto per la propria curiosità, si rischia di comprometterne il combustibile. Sorriso, ego, visione.
L'arte ha provato a prepararci in molti modi ad evadere dalle mille forme di carcere psicologico... sfuggiva, ad un Fritz Lang, che la sua Metropolis psicotica e ossessiva non sarebbe stata fondata sull'industria, ma sul consenso. Che non avremmo avuto evidenza delle catene: moltissimi, guida in mano, avrebbero esibito "contentezza", dimentichi della felicità.
Avrebbero inseguito i bollini, le coccarde, i cappelli, le situazioni approvate... invece della felicità.
Il mondo non è peggiorato. Le sue necessità, grazie all'affollamento e alla velocità dei nuovi strumenti, sono solo diventati più evidenti.
L'Homo Timidis ha bisogno di giocare, motivarsi reciprocamente, mostrarsi l'un l'altro che non ci sono limiti reali e non ci sono confini. Solo sfide.