lunedì 8 ottobre 2012

UN BEL TACER………..

Anno dopo anno  siamo sempre lì, ad aspettare l’uscita delle guide gastronomiche e si torna ad essere bambini, l’esito della pagella, bocciati e promossi.
I giudizi vengono esibiti , critiche a seguire e repliche da parte degli interessati creano opinioni e discussioni, clienti che si trasformano in tifosi, e non ultimi i forumisti (nuova frontiera dell’opinione) a disquisire su tizi e caii. In sintesi, tutto è opinabile e tutti  giudicano, ma cosa e come , permette loro di capire e perché esiste questo protagonismo? La critica è costruzione non distruzione.
Ricordo di un “famoso” critico che scrisse di una quarta stella Michelin ottenuta da un ristorante francese,  lo stesso”famoso” critico che gustando frutti di mare , a suo dire straordinari, prese il vibrione del colera, e sempre lui, il “famoso”, dire che la pasta avvantaggiata per il pesto si chiamava così perché fatta con patate e fagiolini, tutto questo in un teatro a Genova ……….
La memoria mi porta ad un altro “famoso” con tanto di farfallino, che  una sera venne a giudicare il mio lavoro con moglie e tre bambini, uno sul passeggino, mangiando in cinque solo due piatti, dividendoli con i bambini…..che serietà professionale!!!!
Non parliamo poi dei “lei non sa chi sono io”, volgari rappresentanti di idee non proprie che  maleducatamente vogliono esibire grado e ruolo , quasi a dimostrare che  gli ignoranti hanno un re.
Purtroppo tutto questo scrivere viene letto, e senza diritto di replica il ristoratore trova  difficile potere accettare giudizi, che a volte amplificati e distorti  mettono in crisi il proprio lavoro.
Un altro famoso critico assaggiò, una sera in un ristorante , dei raviolini di foie-gras, chiamò il direttore e disse che non erano buoni perché acidi. Il direttore tornò in cucina e cambiò il piatto rimettendo gli stessi ravioli, il gourmet assaggiandoli disse che “ora “andavano bene.
Il problema non erano i raviolini di foie-gras , ma la non amicizia che lo chef  aveva con la fidanzata (ex direttrice di rivista specializzata)del famoso giornalista .
Tutto è causato dalle pubbliche relazioni e non dalla  vera critica, regali di Natale, o di compleanno, inviti per “amici” e  sottoscrizioni a “situazioni” che possono diventare imbarazzanti.
Non pensiamo poi che i critici siano sempre super partes, conosciamo tutti un gastrosofo che pilucca dando solo una mini forchettata alla pietanza credendo di avere capito tutto, beh! Io ho un amico che produce vino ed è astemio, quindi ……..
Penso che Marchesi abbia avuto ragione a rifiutare i voti e le critiche, anche se una coerenza di idee avrebbe dovuto averla quando aveva tre stelle , adesso è troppo facile, sembra quasi la volpe con l’uva.
Tornando ai critici , spero solo che smettano di fare i  protagonisti, questi casomai sono gli chef, quelli seri e non modaioli, quelli che quando vanno in televisione sono impacciati e sudano, che fanno fatica ad esprimersi per timidezza, tensione e imbarazzo , quelli che all’apparire preferiscono l’essere.
Cercate anche voi forumisti di capire cosa c’è dentro un piatto, non solo gli ingredienti ma anche l’idea, il perché e non abbiate paura di chiedere, non c’è niente di meglio per uno chef il sapere raccontare delle proprie idee
E ricordate , un bel tacer non fu mai scritto ed il mio è solo uno sfogo in difesa di quei ristoranti ,
maltrattati perché non comprano dai soliti  “noti” o perché hanno loro idee o personalità….

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