domenica 23 dicembre 2012

Un anno difficile

Un anno difficile. Tempi che non hanno più ritmo. Facce tristi e strette di mano fatte solo per inerzia, senza calore.voci che non hanno più identità e senso di vergogna al passaggio di amici. Come nebbia che sale piano, la sfiducia s’insinua nella testa.disorientandoci.
 Soluzioni sono da ricercare in mondi troppo lontani, ma piccoli rimedi che risollevino possiamo trovarne.amplifichiamo le amicizie, non lasciamoci andare, dichiariamo guerra all’apatia, svegliamoci. Cene tra amici, merende sui campi, spirito di congregazione, associamoci in modo che la nostra inedia non sia invasiva, affrontiamo insieme il periodo che così duramente minaccia le nostre teste.
Ben vengano nelle strade feste di paese, commercianti che si danno la mano e propongono.
Il turismo non deve morire, ma dobbiamo alimentarlo, nutrirlo e accudirlo come un figlio, e noi crescere con lui a nuova vita.
Calmieriamo le spese e lavoriamo con più fantasia, quale distinguo di carattere e personalità che sarà anche la nostra forza.
Insieme, uniti, facendo gruppo…
E prendiamo a calci la malinconia e la depressione. Noi dobbiamo essere, non subire.
Tempi migliori arriveranno e con loro ritmi diversi, usiamo questo pensiero come spunto per continuare a far funzionare i nostri motori. Su le maniche e al diavolo la crisi!




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